Riempire un lungo silenzio non è facile; l’unica voce che oramai si leva grida che la nostra
autonomia è agonizzante; autonomia che da fuori Valle è vista come un inutile privilegio costruito sul nulla... e all’interno della Valle... anche (per alcuni). Per altri, invece, non è chiaro
neppure il perché esista l’autonomia speciale.
Ma il fronte principale si apre tra coloro che vedono l’autonomia incardinata solamente sulle contingenze sociali post-belliche e/o sulla francofonia... e coloro che, non amando il francese (o
addirittura la Valle d’Aosta), non la vedono assolutamente di buon occhio.
Un caos totale!
Manca un forte sentimento comunitario; non pretendiamo identitario...
Il francese è importante, ma le caratteristiche del territorio e della nostra storia e della nostra tradizione - di cui la nostra lingua francese è comunque parte fondamentale - lo sono ancora di
più.
Oggi si tratta di mantenere salda e ancora più forte la nostra autonomia, ma nella prospettiva anche di una futura indipendenza e di una successiva confederazione con i territori a noi vicini; queste
appaiono sempre di più le uniche strade da percorrere in un futuro riassetto europeo. E non intendiamo, con questo, progetti aberranti quali il “Limonte”, la “Regione Alpina”, la “Grande Torino” o
una macroregione qualsiasi...
Per tale ragione auspichiamo con coraggio e determinazione un futuro diverso per la nostra Valle d’Aosta, chiedendo a tutti coloro che hanno a cuore gli stessi temi di collaborare insieme per
elaborare un progetto serio verso un cammino che ci veda veramente maîtres chez-nous! Una Valle d’Aosta poi associata a quei territori posti intorno al Monte Bianco -
chiamiamoli Les Pays du Mont-Blanc -
e che hanno radici, geografia, clima, storia e tradizioni comuni: un’Europa delle Comunità e dei Territori
e non degli Stati attuali.
PAYS D'AOSTE
(Aosta, Hôtel-des-Etats, 6 dicembre 2012)
Il teorema di Davide
Ha senso l'indipendenza della Valle d'Aosta?
di Mauro Caniggia Nicolotti e di Luca Poggianti
Di autogoverno e di indipendenza ne parliamo e ne scriviamo da anni, ma sembra che un certo interesse sia diventato in qualche modo attuale.
Ragione per cui intendiamo portare il tema alla ribalta senza prescindere da una necessaria “scientificità” e valutazione e sperando di creare interesse e dibattito; discussione che servirebbe anche
a riflettere sull’identità locale, tema che pare la politica abbia dimenticato da tempo...